Moglie, mamma, casalinga, Silvia Melli è ora una star emergente tra le attrici hard italiane. Ha iniziato la carriera per caso: in cerca di nuovi stimoli nel rapporto di coppia, lei e il marito telefonarono al regista Leo Salemi per commissionargli un filmino fatto in casa (l’operatore riprende i coniugi durante il rapporto, i due hanno però gli occhi coperti per non essere riconoscibili). Salemi vide in lei del talento e dell’espressività e la convinse a intraprendere la carriera di attrice porno.
Come ha iniziato a lavorare nel mondo dell’eros?
Ho cominciato due anni fa con i filmini amatoriali. Sono nata come Casalinga di Voghera, avevo una mascherina nera sugli occhi, poi l’ho tolta e ho iniziato a lavorare sul serio. Ho partecipato a qualche lungometraggio come co-star, ma a dicembre girerò il mio primo film da protagonista e poi a febbraio sarò a Budapest per un’altra pellicola importante.
Prima che lavoro faceva?
Facevo la mamma (ho un bimbo di due anni e mezzo), ho lavorato come segretaria e anche come commessa in un negozio di scarpe. Tutto è nato per scherzo, non avevo certo in programma di diventare una pornostar. Leo ha visto in me qualcosa di speciale, io non ci credevo e invece poi…
Ora è contenta?
A me piace il mio lavoro, lo faccio seriamente, non per i soldi e non me ne frega niente di quello che dice la gente.
Non per i soldi, ma i guadagni sono allettanti no?
Sì, direi propri di sì. Metto in scena dai 15 ai 20 spettacoli al mese, solo perché non ne voglio fare di più se no avrei il carnet pieno. Ma soprattutto salgo sul palco perché ne ho voglia e mi piace, non mi devo sfrozare, se no non lo farei.
In famiglia come hanno preso la notizia di questa nuova carriera?
Mia mamma così così, dipende dai giorni, a volte le sta bene a volte no. Ma la mentalità è quella. La gente invece non ti dice le cose in faccia, davanti fanno le persone aperte, si complimentano, poi ti giri e ne dicono di tutti i colori.
E suo marito che cosa ne dice?
Ha iniziato con me, anche se poi lui ha deciso di non diventare attore professionista. È tranquillo, naturalmente ne abbiamo parlato prima di prendere una decisone del genere. E comunque fuori dal set mi scordo immediatamente dei miei compagni di lavoro e ritorno moglie e mamma.
Alcuni navigatori che hanno letto il nostro speciale sul mondo della pornografia ci hanno chiesto lumi sul tipo di precauzioni che adottate
La salute è importante ed è letteralmente vitale proteggersi. Ogni volta che giriamo un film facciamo il test dell’Hiv e dell’epatite B, C e A. I risultati non devono essere più vecchi di una settimana. Negli Stati Uniti sono persino più avanti di noi, ho visto dei film pornografici in cui gli attori indossano tranquillamente il preservativo e io trovo che sia giusto. In Italia purtroppo siamo ancora fermi ai test.
Che trucchi utilizza per sentirsi a proprio agio sul set?
Devo dire che io mi sento sempre a mio agio, è un lavoro che faccio con passione. Indipendentemente dall’attore, che certo un po’ deve piacere, io mi eccito davvero e non uso lubrificanti perché non ne ho bisogno.
Consigli per le donne che vogliono seguire le sue orme?
Pensarci bene.
Perché?
Perché non si può intraprendere una carriera del genere senza sapere a cosa si va incontro, a partire dai commenti e dalle reazioni della gente. E poi non è così semplice, bisogna anche imparare a stare davanti alla telecamera.
E per gli uomini?
La cosa davvero importante è imparare ad avere erezioni a comando e saperle mantenere. Parliamoci chiaro, il problema è quello. Molti vengono ai provini convinti di avere grandi doti e poi gli crolla il mondo addosso. Quello che i maschietti non considerano è che l’eccitazione non deve arrivare dall’ambiente, dal momento, dalla partner, ma da se stessi, dalla propria fantasia. A volte si trovano davanti più di una persona e poi è il regista che decide cosa si deve fare. Insomma, per loro non è come per le donne, che possono fingere… Ho fatto qualche provino a un paio di aspiranti attori e, come spesso accade, sono stati dei disastri.
Come avvengono i provini maschili?
Si tratta di una cosa molto fredda, persino troppo secondo me. Devono tirarsi giù i pantaloni e devono avere l’erezione a comando. Si tratta di un vero e proprio test, se funzionano così funzioneranno sempre. Io però sostengo che a volte, in questo modo così brutale, si scartano attori che invece avrebbero ottime potenzialità se messi a proprio agio, ma i registi non la pensano così.