Se qualcuno si stesse chiedendo chi ha interpretato la prima vera scena hard del cinema italiano si deve ricordare quella che si può considerare una delle capostipiti del porno italiano: Marina Lotar.
Dopo un lavoro, negli anni sessanta, come hostess sugli aerei di linea, abbandonato dopo il matrimonio con il giornalista televisivo Paolo Frajese e la nascita di due figli, iniziò la carriera artistica nei primi anni settanta come fotomodella, per approdare al cinema in ruoli secondari.
Di origini svedesi, ma naturalizzata italiana, ex modella, hostess di linea e attrice cinematografica, nel 1976 gira una scena hard per il mercato americano, con la regia del romano Aristide Massaccesi (in arte Joe D’Amato), per il quale girerà nel 1979 un altro film, “Immagini di un convento”, in cui interpreta la protagonista accanto a Enzo Fisichella. Sarà questa pellicola a darle il grande successo.
La sua carriera prende così il via e si susseguono anni intensi, in cui Marina Lotar lavora sia in Italia che all’estero, anche accanto a nomi di spicco del panorama hard internazionale, nonché un giovanissimo Rocco Siffredi, alle prime armi con le nostrane pornostar italiane o John Holmes nel suo ultimo film “Supermaschio per moglie viziose” del 1987. La sua è una filmografia davvero consistente, che non la vede impegnata solo nel cinema hard, ma anche in film per il grande pubblico: lavora per Fellini e per Risi, sulla scena accanto a Paolo Villaggio e Tomas Milian.
Un titolo rimasto famoso è Marina e la sua bestia (1984, diretto da Renato Polselli) dove la si vede “mimare” atti di zooerastia (in realtà utilizzando una protesi in plastica). Nell’unica intervista mai rilasciata (nel 1981 per L’Europeo), disse di aver scelto il porno dove, almeno, il produttore non le chiedeva di andare a letto con lui per ottenere la parte.
Nel 2008 ha rifiutato l’offerta di comparire in una puntata di una nota fiction televisiva, Carabinieri, ribadendo ancora una volta di aver abbandonato definitivamente la scena pubblica nel 1998 aveva già rinunciato ad una parte nel film Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco.
Tra porno soft, hard e film per tutti, questa antesignana delle pornostar italiane continua a girare pellicole fino al 1991, quando decide di ritirarsi a vita privata, rifiutando anche brevi cammei televisivi.