Moana Pozzi

Moana Pozzi Pornostar

Una donna, una leggenda. Inutile nasconderlo, Moana Pozzi, la pornostar più famosa di tutti i tempi (insieme a Ilona Staller, alias “Cicciolina”), è diventata, grazie alla sua classe e alla sua indubbia intelligenza, non solo un’icona dell’erotismo ma anche una donna da ammirare per il suo coraggio e la sua spregiudicatezza morale ed intellettuale. Tanto da farne, paradossalmente, quasi il simbolo di un nuovo modello di femminismo. Questione di punti di vista, naturalmente. Non c’è dubbio, comunque, che Moana Pozzi abbia incarnato il tipo di donna misteriosa e sensuale capace di far perdere la testa agli uomini, esercitando un indubbio potere, un’influenza ammaliante su chi la circondava. C’è anche chi si è arrovellato sull’origine del suo nome, arrivando ad ipotizzare che fosse una traslitterazione dall’inglese “to moan”, che significa “gemere”. In realtà, “Moana”, scelto dai genitori rifacendosi a luoghi mitici cercati sull’atlante geografico, significa semplicemente, in lingua polinesiana, “il posto dove il mare è più profondo”. Un nome, ad ogni modo, su cui molti hanno ricamato leggende intorno alla “diversità” congenita della bionda attrice, sul suo irrimediabile destino di emarginata (per quanto famosa, una pornostar non è mai realmente accettata dai benpensanti). Invece la vita di Moana, a dispetto delle apparenze, è sempre stata quanto mai lineare e serena, nella sua “anormalità”. Persino la morte improvvisa e prematura non ne fa un’eroina “maudite”, ma la trasforma in un’icona da venerare con malinconia e rispetto. Nata in una famiglia genovese cattolicissima (il padre ingegnere, lavorava in un centro di ricerca nucleare mentre la madre era una semplice casalinga), Moana Pozzi studia presso un istituto delle suore Marie Pie e Scolopie. Frequenta il liceo scientifico e studia per sei anni chitarra classica in conservatorio. A diciotto anni, già ragazzona alta e formosa con un sorriso disarmante, è in cerca di libertà e trasgressione: sente il bisogno di sganciarsi dall’ambiente per lei troppo formale della sua famiglia. Comincia a partecipare a concorsi di bellezza, posa nuda per pittori e fotografi e si trasferisce a Roma per frequentare gli ambienti del cinema. I genitori rimangono traumatizzati quando scoprono che la figlia gira pellicole erotiche. La loro reazione iniziale è drastica e arrivano a rompere qualsiasi rapporto con lei per un anno. Fortunatamente, passato il periodo di choc, la frattura si ricompone e anzi padre e madre si prodigheranno, quando si presenterà la necessità, in aiuti, supporti morali e materiali. Anche se la scelta di Moana non sarà mai da loro del tutto accettata (vani, in particolare, i continui tentativi del padre di farle studiare teatro). Intanto il nome di Moana Pozzi comincia a farsi notare nell’ambiente. Non solo in quello dell’hard, ma anche in quello più istituzionale. La sua vèrve e il suo carisma le permettono di affrontare tranquillamente le sempre più numerose apparizioni televisive, in cui viene sempre chiamata con lo scopo di aggiungere un po’ di “pepe” al condimento generale e generalista. Nel 1981 lavora a Raidue per la trasmissione per ragazzi “Tip Tap 2″, mentre un paio di anni dopo ottiene qualche comparsata in film “normali”. E’ la ragazza che esce nuda dalla vasca di Manuel Fantoni in “Borotalco” di Carlo Verdone; appare addirittura in “Ginger e Fred” (1985) di Federico Fellini. Il 1986 è l’anno dell’esplosione come pornostar. Entra nella nota scuderia di Riccardo Schicchi e gira numerosi film che producono incassi da capogiro. Il genere di mercato ormai è quasi totalmente orientato all’home video, e così Moana entra nelle case di milioni di italiani. Nel 1987 conduce insieme a Fabio Fazio “Jeans 2″ su Raitre, programma pomeridiano per ragazzi. La Federcasalinghe va su tutte le furie e costringe Moana Pozzi a ritirarsi. Passano pochi mesi e Antonio Ricci la ingaggia per “Matrjoska”, in onda su Italia 1. Viene registrata una puntata in cui Moana compare completamente nuda: ancora polemiche, grida di censura e la trasmissione viene sospesa. Ricci cambia allora il titolo del programma in “Araba fenice” e riesce a far trasmettere Moana come valletta nuda, che diventa, manco a dirlo, un personaggio nazionalpopolare, oggetto di dibattiti ed editoriali, nonché di analisi da parte di intellettuali e scrittori, polemisti ed editorialisti. Tutti a sottolinearne la bellezza, il suo ruolo di fenomeno di costume ma anche la sua classe, la sua totale mancanza di volgarità nel porsi. Per molti è la donna ideale: dolce, attenta ma anche decisa e all’occasione dominatrice. Il 1991 è l’anno di un altro scandalo, conclusosi con uno dei casi di censura occulta più incredibile dei nostri giorni. Esce infatti quella sorta di memoriale che è “Filosofia di Moana”, un libro della pornostar in forma di dizionario. E’ una carrellata di pensieri, gusti e inclinazioni, ma soprattutto di descrizioni di relazioni con uomini famosi “conosciuti da vicino”, che fa molto scalpore. Moana non si esime dall’elargire delle vere e proprie pagelle relative alle rispettive qualità amatorie di cantanti, attori e comici: nessuno è risparmiato, tanto meno qualche politico che con Moana ha avuto commercio più o meno lecito. Il libro a tutt’oggi è introvabile. Nello stesso anno sposa a Las Vegas Antonio Di Ciesco, suo ex autista, a quanto sembra l’unico uomo che è stato capace di tenerla legata a sé. Sempre nel 1991 Moana Pozzi realizza insieme a Mario Verger un film d’animazione intitolato “Moanaland”, che insieme a “I Remember Moana”, dopo esser stato presentato al Palazzo delle Esposizioni e raccogliendo l’attenzione di Enrico Ghezzi per “Blob” e “Fuori Orario”, fu l’unico cartoon premiato con la Menzione speciale all’International Erotic Film di New York. Oggi le due pellicole, conservate in Rai, sono un vero piccolo cult per gli ammiratori di Moana. L’anno dopo è la volta della sua prima avventura “politica”: si presenta alle elezioni politiche con il Partito dell’amore, sorta di “braccio politico” dell’agenzia Diva Futura di Schicchi. L’operazione fallisce, ma il tasso di celebrità balza alle stelle. Moana Pozzi è ormai una macchina che produce denaro. Compra un attico da due miliardi a Roma, vive una vita all’insegna del lusso e della ricchezza. Nel 1993 lo stilista Karl Lagerfeld la fa sfilare in passerella a Milano. Gli stilisti si infuriano, ma lui replica: “Le donne si muovono come Moana, mica come una top model”. Sabina Guzzanti ne fa un’imitazione spassosa ad “Avanzi”. E’ l’apoteosi. Il 17 settembre 1994 arriva la notizia terribile: Moana Pozzi è morta il giorno 15 in una clinica di Lione per un tumore al fegato. I funerali vengono svolti in forma privata, nessuno riesce a fotografare il corpo. Subito si scatenano le ipotesi più svariate: Moana sarebbe ancora viva, ma non vuole che qualcuno la ritragga moribonda e mette in atto un’uscita di scena anticipata; altri sostengono invece che si sia ritirata dalle scene fuggendo in India. Di certo c’è solo la battaglia legale tra i genitori e il marito per l’eredità miliardaria. Spunta un testamento olografo senza firma, quindi non valido. L’appartamento dell’Olgiata viene svaligiato da ignoti e rimane da allora disabitato. I fan non la dimenticano. I suoi video continuano ad essere tra i più venduti e sui muri di Roma compaiono scritte e graffiti in sua memoria. Finita la storia, inizia la leggenda di Moana, la donna che ha sdoganato il porno. A 10 anni dalla sua scomparsa è uscito il libro illustrato “Moana” (2004, di Marco Giusti), un volume-diario che ripercorre con immagini, documenti e dichiarazioni la vita di questo personaggio scandaloso e contraddittorio. E’ anche un viaggio nel mondo del porno visto con gli occhi della sua protagonista più eccellente, nonché uno sguardo indiscreto sulla vita privata dei tanti personaggi dello spettacolo e della politica che non hanno saputo resistere al suo fascino. Nel febbraio del 2006 alla trasmissione tv “Chi l’ha visto” (RaiTre) Simone Pozzi, fino ad allora ritenuto fratello di Moana, ha affermato di essere il figlio. Nell’occasione ha aggiunto di avere maturato la decisione di dichiarare la sua identità e di raccontare la vicenda in un libro dal titolo “Moana, tutta la verità”. Ma il mistero che aleggia intorno alla sua morte, ma in generale anche a tutta la sua vita, non finisce: nella primavera del 2007 il marito Di Ciesco, confessa che per volere della moglie, alla quale era stato diagnosticato un tumore al ritorno dall’India, non volendo soffrire gli chiese di far entrare piccole bolle d’aria nella sua flebo. I dettagli saranno raccolti e pubblicati in un libro scritto dallo stesso Antonio Di Ciesco.

Cristina Bella

Cristina Bella Pornostar

Di origini ungheresi ma naturalizzata italiana, la sexy pornostar italiana Cristina Bella, inizia facendo la modella e partecipa alle selezioni italiane per Miss Mondo, nel 1989, dopo essere stata selezionata nel concorso di Miss Italia l’anno precedente.

Lasciata la Brianza, si trasferisce a Roma e inizia a esibirsi in una serie di spettacoli sexy, in giro per discoteche e teatrini. Più tardi compie il salto definitivo e, agli inizi degli anni ’90 va affermandosi come una delle più importanti realtà del cinema hardcore italiano, dove si guadagna l’appellativo di “Duchessa dell’hard”.

Nel 1994 vince il premio Impulse d’oro come miglior attrice hardcore europea, e, dopo l’uscita di scena di Ilona Staller e la morte di Moana Pozzi, sembra avviarsi a diventare la principale attrice porno italiana, ruolo che ha poi dovuto condividere con altre realtà emergenti, sino all’annuncio del suo ritiro dalle scene hardcore (2000).

Vanta una partecipazione al Festival di Sanscemo nel 1995 (insieme alle Minislip) con il brano Un giorno da pornostar.

Fa parlare di sé anche per la sua frequentazione con un frate cappuccino di Cosenza, padre Fedele Bisceglia, che aveva conosciuto a Lecco nel 1994, durante una manifestazione contro la violenza negli stadi. Da allora, i due vengono spesso visti insieme, soprattutto negli stadi, alimentando voci e pettegolezzi.

Nel 1995 Luana convince il frate a partecipare all′Erotica Tour di Bologna, dove lo aiuta a raccogliere fondi per l’acquisto di un’autoambulanza da inviare in Ruanda e per sostenere l’Oasi francescana, il rifugio per i poveri fondato dallo stesso frate. L’obiettivo viene raggiunto, con l’acquisto di una vera sala operatoria mobile ai bisognosi del Ruanda.

All’inizio del 2000 smette di girare film pornografici (annunciando con clamore su RaiUno il suo ritiro dalle scene), a parte qualche successivo sporadico ritorno; dopodiché inizia a lavorare nelle chat-line erotiche televisive, oltre a presenziare nelle discoteche come special guest (ospite speciale).

Inizia, inoltre, una carriera di show-girl al fianco di Paolo Limiti nel programma televisivo quotidiano Ci vediamo alle due su RaiUno. Nell’estate del 2007 ha partecipato alla trasmissione Lucignolo, protagonista di una serata presso una discoteca della Costa Smeralda.

Nel 2003-2004 ha pubblicato un suo CD musicale dal titolo Save Your Love, distribuito da Self.

Attualmente vive nel lecchese.

Clarissa Salvi

Clarissa Salvi Pornostar

Biondissima, capello lungo fluente e occhi azzurri, Clarissa Salvi, della quale non si possono non notare le enormi tette siliconate, ha iniziato a girare film a luci rosse nel 2005, ricoprendo sempre più spesso, in particolare nelle sue ultime pellicole, il ruolo della mamma e della zia in film a tema incestuoso. Grazie infatti al suo aspetto estremamente giovanile e sensuale, ma anche alla sua procace maturità, Clarissa Salvi è stata perfetta per interpretare questo tipo di ruoli di milf, in cui appunto soddisfa le voglie di figli e nipoti che non possono trattenersi dal desiderarla.
Versatile a girare qualunque tipo di scena hard, sembra però che avesse una certa predisposizione e passione per il sesso anale, le gang bang con doppia penetrazione e il fisting. Sul set ha girato film anche con gli pseudonimi di Valentina, Sara, Clarissa Bruni, Cassandra, Clarissa.
Dopo aver girato circa una trentina di film per soli adulti, nel 2011 ha deciso di interrompere la sua carriera sul set e di lei si sono perse completamente le tracce. In effetti di Clarissa Salvi non si sa quasi nulla, né data o luogo di nascita, né altre informazioni sulla sua vita privata, che è stata brava a tenere segreta, ad eccezione del fatto che sembra abbia fatto o faccia ancora la escort.
Ecco qualche titolo dei film di Clarissa Salvi, girati appunto dal 2005 al 2011 per diverse case di produzione, tra cui la Showtime, la Mario Salieri Entertainment Group e Pink’O:  “Violenza Carnale” 2005; “Violata e umiliata” 2006; “Incesti Italiani 12: sapore di madre” 2006; “Storie di famiglie modello 2” 2007; “Amatoriale” 2007; “Segreti osceni di un ginecologo” 2007; “Mano profonda 3” 2008; “I segreti del convento” 2009; “Dossier prostitute” 2010; “Nonnina ho le palle piene” 2011; “Ascolta mamma” 2011; “Sogni d’oro bimba mia” 2011.

Cicciolina / Ilona Staller

Cicciolina - Ilona Staller Pornostar

Ilona Staller, nome completo Elena Anna Staller (Budapest, 26 novembre 1951), è una ex attrice pornografica, cantante e politica ungherese naturalizzata italiana.
Nota con lo pseudonimo di Cicciolina, è famosa anche per essere stata la prima attrice di film per adulti ad essere eletta in un parlamento nel mondo, cioè alla Camera dei deputati italiana. È stata anche un personaggio televisivo e musicale.

Figlia di un funzionario del Ministero dell’Interno e di un’ostetrica, nel 1964, a soli 13 anni, iniziò a lavorare all’agenzia di modelle ungheresi M.T.I.
Sposatasi una prima volta in giovanissima età, si stabilì in Italia dove incontrò nel 1973 quello che sarebbe stato il suo pigmalione, Riccardo Schicchi; insieme a Schicchi condusse un programma radiofonico intitolato Voulez-vous coucher avec moi? (Vuole venire a letto con me?) sulla celebre emittente privata di Roma Radio Luna. È uno dei primi programmi radiofonici dall’erotismo spinto ed esplicito e va in onda di notte, da mezzanotte alle due, ed è interamente dedicato alle telefonate a sfondo erotico degli ascoltatori e delle ascoltatrici, con le quali interagisce una voce femminile che li chiama con l’appellativo confidenziale di “Cicciolini” e “Ciccioline”. La voce è quella di Elena Anna alias Ilona Staller, e da qui nasce il soprannome “Cicciolina” che la porterà alla celebrità.

Ilona Staller con Gloria Guida nel film La liceale (1975)
Al cinema iniziò ad apparire dal 1974 con lo pseudonimo Elena Mercury. A partire dal film La liceale, diretta da Michele Massimo Tarantini, è accreditata come Ilona Staller. In questo film ha il ruolo di Monica, una studentessa lesbica innamorata della protagonista (interpretata da Gloria Guida), mentre nel film La supplente di Guido Leoni appare in una scena audace in una palestra. Ottenne ruoli anche in due film d’autore, diretti da Alberto Lattuada e Miklós Jancsó. Nel 1976 portò per la prima volta in Italia il nudo integrale in un locale pubblico, una discoteca. Nel 1978 è la volta della televisione e durante la trasmissione RAI C’era due volte mostrò il seno per la prima volta nella storia della televisione italiana.
Dal 1983 al 1989 fu una delle più richieste e famose pornodive: fondò insieme a Schicchi l’agenzia Diva Futura, che scoprì fra le altre Moana Pozzi, Ramba e Barbarella, e diresse anche un film hard. Dopo l’abbandono del genere pornografico, nel 1994 interpretò il ruolo di una spogliarellista in Replikator e due anni dopo recitò in vari episodi della telenovela “Xica da Silva” (prodotta dall’estinta televisione brasiliana Rede Manchete). Appare nei documentari Un siecle de plaisir: voyage à travers l’histoire de l’hard (1996) e Wadd: the life and times of John C. Holmes (1998).
Cicciolina si sposò nel 1991 con lo scultore d’avanguardia americano Jeff Koons, ma il loro matrimonio naufragò dopo meno di un anno. L’attrice, trasferitasi negli Stati Uniti d’America, ingaggiò una dura battaglia legale per ottenere l’affidamento del figlio Ludwig che, infine, il tribunale italiano le ha affidato. Ilona Staller è stata, però, condannata a 8 mesi di reclusione per aver rapito il figlio negli Stati Uniti e condotto in Italia. È tuttora aperta una causa per danni morali, legata a questa vicenda, promossa da Jeff Koons nei confronti di Ilona Staller.

L’attività politica
Fin dal suo arrivo in Italia la Staller si occupò di politica, intervenendo sui temi d’attualità nelle interviste e negli spazi radiofonici a lei concessi. Nel 1979 venne candidata nella “Lista del Sole”, senza tuttavia conseguire un grosso successo personale. Nel 1985 passò al Partito Radicale, lottando contro l’energia nucleare e per i diritti umani. Venne eletta deputato nella X legislatura del Parlamento italiano nel 1987, con 20.000 preferenze, risultando seconda, nelle liste del Partito Radicale, solo a Marco Pannella.
Quattro anni più tardi, insieme a Moana Pozzi, fondò il Partito dell’Amore con il quale si ripresentò alle elezioni, ottenendo questa volta pochi consensi.
Cicciolina ha continuato ad essere attiva in politica, battendosi per la libertà sessuale dei carcerati, contro ogni forma di violenza e contro l’uso indiscriminato degli animali per esperimenti scientifici, per la depenalizzazione della droga, contro ogni forma di censura, e infine per una sana educazione sessuale nelle scuole, facendo campagne di informazione sui pericoli dell’AIDS. Nel 2002 tentò di candidarsi alle elezioni per il Parlamento Ungherese, ma senza successo. Più di recente, ha espresso la possibilità di candidarsi come sindaco di Milano.

Ilona Staller nel 2009
Esperienze musicali
Nella sua carriera ci sono anche alcune esperienze musicali, per lo più brani che usava per i suoi spettacoli live, con canzoni quasi sempre incentrate sul sesso. L’intento era quello di portare la pornografia anche in campo musicale, anche se il risultato, a causa dei testi molto espliciti su musiche un po’ infantili, a volte è più comico che erotico.
Fra le sue incisioni Muscolo rosso, brano che in Italia non è stato pubblicato, ma è reperibile tramite Internet. Tra gli altri brani: Labbra, Buone vacanze, I was made for dancing, Pane, marmellata e me. I suoi dischi sono molto ricercati sul mercato collezionistico.

Chiara Ronchi

Chiara Ronchi Pornostar

Poche sono le informazioni su Chiara Ronchi, la riccioluta pornostar che dopo aver girato qualche film, è scomparsa dal set. Originaria di Pistoia, dove è nata nel 1983, fa il suo esordio nel mondo del cinema a luci rosse nel 2011 e gira alcuni film, dimostrando una particolare vena trasgressiva. Interpreta diversi personaggi come la risoluta donna in carriera, ma anche la timida ragazza che si cimenta per la prima volta con un casting porno. Il suo aspetto acqua e sapone la aiuta in questi ruoli molto giovani e innocenti, ma la sua bellezza mediterranea rivela una sensualità straordinaria: carnagione olivastra,occhi scuri e folti capelli ricci, esile eppure formosa quanto basta per stuzzicare la curiosità dei suoi spettatori. Un solo piccolo particolare che la caratterizza è un tatuaggio all’inguine destro, che la rende ancora più sensuale.
Dal 2011 al 2012 gira alcune pellicole che la vedono protagonista e dopo scompare dai set hard e di lei in generale si perdono le tracce, nonostante si fosse fatta apprezzare per la sua versatilità davanti alle telecamere, manifestando una particolare predilezione per il sesso orale.
Per vedere le pellicole e gli episodi in cui Chiara Ronchi è protagonista, con gli pseudonimi di Eva Rubino, Daniela Santononè o Daniela Santanonè, basta cercarne i titoli sul web: l’episodio “La prima volta di Daniela Santononè”, inserito nella pellicola “Dall’Isola con Furore” (2011), prodotto da PigItalia, in cui Chiara Ronchi fa il suo esordio come pornoattrice; l’episodio “Se non fosse mia cugina” (2011) tratto da “Incesti Italiani 23: zia Evita”, prodotto da Showtime, e in cui sono presenti nomi di spicco del panorama hard italiano, come Evita Pozzi e Anna Rapace; “Marcazzi e il grande randello” e infine “Prendimi Equa-Italia” (2012) prodotto da PigItalia.
Dopo questi film porno, non ne ha girati altri e non sembra che si esibisca in locali hot. Insomma nessuna traccia di questa attrice dall’aspetto semplice e sensuale.

Carolina Spagnoli

Carolina Spagnoli Pornostar

Carolina Spagnoli, bionda lombarda, molto famosa alla fine degli anni ’90 non solo come nuova promessa del mondo dell’hard, ma in particolare per la sua sesta misura tutta naturale, viene lanciata da Steve Morelli con il quale gira ad esempio “Hip hip giù le mutandine”. Conosciuta anche con gli pseudonimi “Carly”, “Caroline” e “Caroline Swindon”, viene introdotta al mondo del cinema hard durante una serata in discoteca in uno dei club di Milano. Il nome d’arte “Spagnoli”, pare sia da attribuire alla misura del seno dell’attrice, una settima naturale, che è anche l’arma di successo nelle scene hard dei film di Carolina.

Il fatto che lo star system del porno avesse grandi aspettative in Carolina Spagnoli e’ dimostrato dalle sottili tecniche pubblicitarie che usarono per renderla familiare ad un certo pubblico e lanciarla; incominciarono infatti a rendercela familiare con una intervista su canale 5 nel programma Verissimo (allora condotto da Cristina Parodi). Qualche settimana dopo comparve anche un articolo su Cronaca Vera, con Carolina in copertina.

Tra i suoi film: “La perfetta mogliettina”, “Monella di provincia”, “Porno inchiesta” in cui è accanto a Milly D’Abbraccio, “Papà mi scopo tua moglie” girato a Parigi. In francia, recita in diversi film diretti da Gabriel Pontello. Collabora con diversi direttori fra i quali ricordiamo Franco Lo Cascio, David Veronesi e Roby Bianchi, spingendosi constantemente verso scene di sesso estremo e fisting.

Dopo un periodo di lavoro trascorso sia in Francia che in Germania, Carolina Spagnoli torna in Italia, ma non trova spazio nel panorama hard nostrano (a quanto pare, le richieste di compenso da parte di Carolina Spagnoli furono molto alte rispetto alla media dei compensi italiani). Si esibisce in spettacoli a Milano e in generale in giro per l’Italia.


Definita da molti scontrosa, rimane comunque nella storia del porno italiano per le sue insaziabili performance.

Brigitta Bui

Brigitta Bui Pornostar

Brigitta Bui è stata definita la nuova Moana Pozzi. Giura di avere una naturale predisposizione nel posare nuda. Il suo vero nome è Brigitta Kocis, è svedese di nascita (29 settembre 1982) ma ungherese di passaporto. Conosciuta anche con lo pseudonimo di Brigitta Bulgari, la sua carriera non dura tantissimo. Nell’intervista rilasciata al sito dapaura.com comunica:

Perché hai intrapreso questa carriera?
Sono una persona aperta a fare molte cose, il porno per me è come un gioco. Mi piace, non ho mai fatto qualche cosa che non mi piace, faccio porno perché mi piace.

Cosa metti al primo posto nella vita?
Penso che la prima cosa, la più importante sia la salute, la mia testa a posto e che lavori bene, non essere ammalati, la cosa più importante è stare bene, altrimenti non godi le cose della vita.

La vediamo impegnata nell’industria pornografica dal 2003 al 2008 circa.

L’esordio come attrice porno avviene in Italia. Dal 2003 inizia a produrre film hard con il direttore Andrea Nobili per Pink’o, la nota casa produttrice italiana. Fra i suoi film più conosciuti ricordiamo “Fashion”, 2003, molto probabilmente il film di esordio di Brigitta Bui e “Brigitta fino in fondo” al fianco di Stella Folieri.

Nel 2005, la società di moda italiana Bulgari, avvia una causa legale nei suoi confronti, ottenendo due provvedimenti con i quali si inibisce «l’utilizzo in qualsiasi forma dell’attività economica» del logo Bulgari e «il ritiro dal commercio delle cose recanti i segni contraffattori». A seguito di tale vicenda, l’allora attrice tornò quindi ad utilizzare lo pseudonimo di Brigitta Bui.

Collabora con diversi director fra i quali ricordiamo Francesco Fanelli, Roy Rogers e Rudy Lucky.

Nel 2010 viene accusata dal giudice Giuliano Mignini, il giudice coinvolto anche nella condanna di Amanda Knox, di aver intrattenuto spettacoli con atti osceni in presenza di minori. Brigitta Bui viene accusata per aver permesso contatto fisico da parte di minori durante uno show in un noto nightclub italiano a Perugia. Il suo avvocato critica il fatto che il proprietario del locale venne rilasciato senza accusa, nonostante egli abbia assunto Brigitta e abbia permesso l’ingresso al locale dei minori. Brigitta Bui comunicò l’intenzione di voler scrivere un libro sulla sua esperienza in carcere. Provata dalla detenzione, decide di ritirarsi dalla carriera di attrice hard nel 2010.

Barbara Gandalf

Barbara Gandalf Pornostar

Originaria di Taranto, ma romana d’adozione, la rossa Barbara Gandalf, classe 1973, ha iniziato la sua carriera nel cinema hard non in giovane età, ma da donna già matura, diventando pellicola dopo pellicola una delle porno attrici più apprezzate dal pubblico. Prima di approdare ai set a luci rosse, Barbara Gandalf, il cui nome d’arte deriva dall’unione tra il suo nome al’anagrafe e quello del cavallo, ha lavorato come stripper nei locali notturni e in alcune TV locali di Roma.
Il suo innato esibizionismo unito alla curiosità di provare nuove esperienze, portano la rossa pugliese a provare con il cinema porno e nel 2008, scoprendo così che le piace anche questo aspetto del mondo a luci rosse: “Ho voluto compiere un salto di qualità, i film esasperano i miei livelli di trasgressione”ha recentemente dichiarato. Gira così molti film hard, collaborando con diverse case di produzione italiane, e in particolare la si vede come protagonista accanto ad Alex Magni, nei film porno amatoriali della casa di produzione Centoxcento.
Barbara Gandalf ha girato molti video con tema incesto e tra le sue specialità sul set ci sono le scene di sesso anale di gruppo con doppia penetrazione. La sua nuova passione per il cinema porno, non le fa però trascurare il rapporto con il suo pubblico e continua appunto a esibirsi dal vivo in vari locali notturni in tutta Italia, dove il numero dei suoi fan cresce sempre di più anche grazie alla notorietà che deriva dai suoi numerosi film che girano sul web. “C’è chi mi giudica come una poco di buono e chi mi apprezza. A me piace entrare in sintonia con la gente, essere in mezzo a tanti uomini”, ha affermato in un’intervista e, nonostante abbia superato i quarant’anni, Barbara Gandalf intende appagare le fantasie sessuali del suo pubblico, sia sul palco che sul set.

Bambola

Bambola Pornostar

La bella e sensuale Bambola, il cui vero nome è Alena Ivanova, è di origine russa, ed è nata a San Pietroburgo nell’aprile del 1979. Decise di trasferirsi in Italia nel 1998 e la sua carriera è tutta made in Italy: nel 2001, ad appena ventidue anni, ottiene qualche ruolo secondario in alcune pellicole hard prodotte dall’azienda italiana FM. A farle fare il salto verso il successo, è l’incontro con Mario Salieri, che la nota al MiSex mentre si esibisce con il suo sexy spettacolo con il fuoco, che tra l’altro viene anche premiato come miglior spettacolo della manifestazione. Salieri la vuole infatti nella sua scuderia e le fa firmare un contratto d’esclusiva mondiale con la Mario Salieri Entertainment Group Incorporation, e che la ribattezza con il nome d’arte che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Nasce così la pornostar Bambola, e diventa una delle attrici preferite del grande regista hard, con il quale realizza numerosi film, che la renderanno famosa e apprezzata a livello internazionale e per i quali ha anche ricevuto degli importanti premi del settore.
Bambola, bionda, sensuale con un fisico prorompente e bellissima, ha collaborato sul set con i maggiori nomi del panorama porno italiano e internazionale, girando numerose scene di sesso anale e doppie penetrazioni. Diretta da Mario Salieri, Bambola gira i più importanti film della sua carriera, come ad esempio la serie Salieri Football (quattro pellicole del 2006) in cui interpreta ruoli da protagonista, oppure Salieri Airlines (2005), in cui ha il suo primo e unico rapporto sessuale con la bellissima trans Karol Bonkar.
Nel 2006 Bambola, ormai uno dei nomi di spicco del mondo hard italiano, decide di interrompere la sua esperienza hard nella scuderia di Mario Salieri e dopo un periodo di riflessione torna sul set a luci rosse, firmando un contratto d’esclusiva con la casa di produzione italiana ATV, per la quale gira alcuni film. Nel 2009, sceglie di lavorare come libera professionista, senza alcun contratto con una precisa casa di produzione, ma questa sua esperienza dura appena due anni, in quanto nel 2011 lascia l’attività di pornostar, dopo aver girato circa 60 pellicole hard nel corso della sua intensa carriera.

Roberta Gemma

Roberta Gemma Pornostar

Una delle piu belle star della pornografia italiana e’ sicuramente Roberta Missoni, nome d’arte di Floriana Panella, nata a Marino, Roma, classe del 1980. Nel 2003, il fidanzato pubblica foto sul portale web Clarence, sperando di parteciparee al concorso per il calendario Max.

Inizia la sua carriera come artista erotica inizialmente nei locali romani e poi in giro per tutto il resto d’italia. Roberta Gemma partecipa inoltre a numerosi concorsi di bellezza, vincendo il titolo di “Miss Yamaha Italia”, poi è giunta a divenire una delle ragazze che pubblicizzano le linee telefoniche a luci rosse. Nel 2007 Roberta Missoni ha posato anche per il Calendario TS 2007.

Il passaggio al mondo della pornografia avviene attraverso la casa di distribuzione Cento per Cento, al fianco della pornostar Roxana Ardi con due film (Vengooo…! e Lesbo Italia). Roberta Missoni quindi inizia a collaborare con la casa produttrice Pink’o, con la quale produce una decina di film (ricordiamo in particolare The Order del 2006, il film di esordio con la Pink’o).

Successivamente, Roberta inizia con la produzione diretta dei propri film (primo film rilasciato con il director John Stone).

Per problemi di copyright con la famosa casa di moda Missoni Spa, ha dovuto cambiare il suo pseudonimo in Roberta Gemma.